Grazie alla collaborazione con due ex studenti della Business School dell’ateneo milanese, il Liceo bustocco imprime la svolta paperless e non produrrà più documenti cartacei per le comunicazioni interne e alle famiglie
Il Liceo Statale “Daniele Crespi” di Busto Arsizio (VA) dice addio ai documenti stampati, abbracciando una prospettiva ecologicamente sostenibile. Grazie alla collaborazione con Alessandro Lecci e Carlo Caifa, due ex studenti (Alumni) del MIP Politecnico di Milano, la School of Business dell’ateneo milanese, il Liceo ha studiato e avviato un processo digitale di circolazione e archiviazione documentale che pone fine a ogni necessità di stampa per le comunicazioni interne ed esterne alla scuola. La supervisione del progetto è stata affidata al Prof. Tommaso Agasisti, Associate Dean for Internationalization & Quality MIP.
La svolta green è già stata intrapresa nell’istituto a partire dall’autunno di quest’anno. Dopo una prima fase di test, inoltre, saranno analizzati i risultati del progetto e si potrà valutare un eventuale e ulteriore sviluppo in termini di ottimizzazione e ampliamento. La digitalizzazione dei processi di una realtà complessa come quella di una scuola superiore rappresenta un’innovazione che potrebbe fare da apripista nel mondo dell’istruzione. La scuola, dalle elementari alle superiori, è infatti uno degli ambienti più adatti per mettere in pratica, ogni giorno, piccoli gesti di sostenibilità. Ed è proprio da lì che poi i più giovani – gli adulti di domani – potranno farsi portavoce di esperienze e consuetudini capaci di limitare al minimo l’impatto ambientale di ogni gesto quotidiano anche quello di leggere una comunicazione didattica.
L’iniziativa ideata per il Liceo Crespi si inserisce all’interno del più ampio progetto Leave Your Mark, promosso dal MIP Politecnico di Milano in partnership con l’Associazione Gianluca Spina. Si tratta di un’iniziativa di responsabilità sociale pensata affinché manager, professionisti e giovani talenti che hanno studiato al MIP, frequentando master e corsi di alta specializzazione, possano mettere – pro bono – le proprie competenze a disposizione di istituzioni no-profit. Obiettivo ultimo del progetto è quello di costruire, in questo modo, una società più inclusiva e un futuro migliore per tutti.
Il Liceo Crespi è una delle quattro realtà no-profit selezionate quest’anno all’interno del progetto. La Preside del Liceo Crespi, Cristina Boracchi, ha spiegato in cosa consiste il progetto con la prospettiva di chi ha seguito il suo evolversi da vicino: “il progetto è stato implementato ufficialmente il primo ottobre, aggiungendo un importante tassello a quanto era stato già avviato negli anni precedenti per la comunicazione interna tra docenti e studenti. Questa volta ci siamo concentrati sulla comunicazione esterna, ovvero tutte le comunicazioni anche personalizzate che riguardano il raccordo scuola-famiglia, ma anche tutta la documentazione di scambio fra istituti scolastici e con l’amministrazione. Ma non solo: anche i documenti a cura dei docenti, come programmazione di classe, di istituto, di disciplina e verbalizzazioni OOCC, sono firmati digitalmente dal dirigente e a loro volta dai docenti ai sensi della normativa vigente anche con firma fotografica”.
“Mettere a disposizione il proprio sapere e le proprie capacità per una realtà come quella del Liceo Crespi significa accelerare un processo di innovazione che facilita l’approccio non solo alla parte più didattica, ma anche amministrativa e burocratica della scuola. Penso che istituzioni di alta istruzione come la nostra Business School possano avere il ruolo di agenti di cambiamento. Non per altro, l’obiettivo ultimo del MIP è ispirare e stimolare i nostri studenti e le organizzazioni con cui lavoriamo a contribuire attivamente alla costruzione di un futuro migliore. Il progetto Leave Your Mark vuole aiutare la società partendo da iniziative che in qualche modo toccano i più giovani, veicoli ideali delle istanze di cambiamento, soprattutto se li riguardano da vicino come in questo caso”, ha dichiarato Tommaso Agasisti, Associate Dean for Internationalization & Quality MIP e supervisore del progetto, a proposito della buona riuscita della collaborazione.
Anche i due ex studenti del MIP Politecnico di Milano, Alessandro Lecci e Carlo Caifa, sono soddisfatti dei risultati ottenuti: “Il progetto ha stimolato un’ampia riflessione all’interno della scuola e ha raggiunto importanti risultati: è stato infatti possibile ridisegnare i flussi documentali, arrivando a definire un flusso standard, applicabile a tutti i documenti. Tale flusso non richiede più l’utilizzo della copia cartacea né della firma fisica, consentendo così una completa dematerializzazione del processo documentale”.