Rasizza: “Bene aiutare coloro che cercano riparo in Italia. Difficile parlare di futuro, ma con il lavoro proviamo a costruire un presente più concreto.”
Sono 27 i Paesi dell’Unione Europea che hanno dato il via libera per applicare una storica direttiva per la protezione temporanea degli sfollati e che sarà destinata ad accogliere chi è oggi in fuga dall’Ucraina. È il compromesso faticosamente raggiunto al vertice dei ministri dell’Interno dell’Unione che si sono riuniti a Bruxelles.
Gli Ucraini avranno così diritto a un permesso di soggiorno immediato che consentirà loro anche di lavorare. La durata è di 1 anno, prorogabile fino a 3. Si tratta di un’equiparazione allo status di rifugiato che prevede il riconoscimento di un permesso di soggiorno che consente anche di lavorare, mandare i figli a scuola, avere assistenza sanitaria e spostarsi senza limitazioni in UE.
Si tratta di una grande sfida per l’Europa: già quasi 1 milione di rifugiati ha varcato la soglia dell’Unione la scorsa settimana. Secondo le ultime previsioni dell’Onu, i profughi potrebbero essere anche più di 10 milioni.
La norma che regola la protezione temporanea, nota anche come direttiva 2001/55/CE, era nata nel 2001 per accogliere in modo regolare chi fuggiva dai conflitti nei Balcani, in particolare dalla guerra nel Kosovo del 1998-99. Di fatto, tale norma non fu utilizzata in quell’occasione poiché entrò in vigore troppo tardi. Il meccanismo della direttiva non fu attivato neanche nel 2015, all’apice del flusso di migranti che giungevano in Europa dalla rotta balcanica.
Senza la direttiva, i cittadini Ucraini avrebbero potuto entrare nell’Unione Europea senza visto e rimanerci per 90 giorni, ma il problema sarebbe sorto alla scadenza di questi 3 mesi. In questo modo, invece, i rifugiati dovranno soltanto dimostrare di avere la cittadinanza ucraina o un permesso di residenza di lunga durata in Ucraina.
“Le Agenzie per il Lavoro faranno la loro parte per creare almeno il conforto di una regolare dignità lavorativa ai profughi. Bene aiutare coloro che oggi cercano riparo anche in Italia. Difficile parlare di futuro, ma con il lavoro proviamo almeno a costruire un presente più concreto. – ha dichiarato Rosario Rasizza, Presidente di Assosomm, Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro. Le Agenzie associate ad Assosomm metteranno a disposizione, oltre a una ventennale esperienza nella gestione delle assunzioni di persone provenienti dai più assortiti Paesi e quindi situazioni geopolitiche, anche tutte le proprie filiali, nonché tutte le modalità telematiche di contatto, per trovarsi pronte a fornire il supporto necessario per un’utile collocazione lavorativa di quanti oggi cercano di sottrarsi a una situazione drammatica. Tra le nostre carte, come sempre, la capacità di attivare corsi professionali in tempi rapidi e senza alcun costo per i frequentanti. Il tutto nell’auspicio che cessi quanto prima la guerra nel cuore dell’Europa.”