Sei intervistati su dieci dalla società di formazione, coaching e outplacement controllata da Openjobmetis proseguiranno l’utilizzo dello smart working anche dopo il lockdown. 

 

HC S.r.l., società di formazione, coaching e outplacement controllata da Openjobmetis, unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa Italiana, ha condotto un’indagine coinvolgendo oltre duecento aziende (Direzione personale, formazione e sviluppo), con l’obiettivo di indagare gli effetti del Covid 19 nella gestione delle risorse umane.

La survey ha cercato in primis di far emergere la differenza tra il ricorso allo smart working nei periodi pre e post lockdown. Mentre il 46% delle aziende coinvolte nell’indagine dichiara di non averne fatto uso prima della diffusione del coronavirus, ora solamente l’1% prosegue sulla stessa linea. In più, si nota come in precedenza solamente il 7% delle imprese cercasse di estendere a tutti la possibilità di optare per il lavoro a distanza, contro il 45% attuale. Si tratta di dati che dimostrano la pervasività di una pratica, forzata dalla contingenza, divenuta ormai quasi imprescindibile. Ancor più interessante è notare come la propagazione del fenomeno non subisca variazioni significative tra società di piccole, medie o grandi dimensioni. La diffusione pare quindi essere del tutto trasversale.

Un altro quesito fondamentale è quello che riguarda il futuro dello smart working al termine del periodo di lockdown. A questa domanda, il 66% degli intervistati risponde con una chiara intenzione di non tornare sui propri passi, ma di impegnarsi a estendere la pratica in maniera significativa.

Oltre che sulla sanità pubblica e sull’economia del Paese, il Covid 19 lascerà in eredità strascichi e lezioni altrettanto importanti sul clima aziendale. In particolare:

  • Aumento delle capacità digitali (58%)
  • Integrazione e collaborazione (40%)
  • Preoccupazione per il proprio futuro lavorativo (33.6%)
  • Spinta a impegnarsi di più e meglio (11%)
  • Timore per la propria salute (11%)
  • Isolamento nello smart working (5%)

Altre conseguenze, secondo i partecipanti all’indagine, si potrebbero manifestare nel rapporto capo-collaboratori:

  • Necessità di una long-distance leadership (56.1%)
  • Bisogno di alimentare la fiducia (46.3%)
  • Saper gestire stress ed emergenze (32.2%)
  • Il rapporto rimarrà sostanzialmente immutato (8%)
  • Necessità di saper governare le proprie emozioni (8%)
  • Capacità di gestione dei conflitti (2%)

La crescita dell’integrazione e della collaborazione è quindi vista come un’opportunità nata paradossalmente dal distanziamento sociale, che sembrerebbe essere stato utile proprio ad accrescere il valore del legame interpersonale. Parallelamente, la segregazione stessa ha portato a un ripensamento del concetto di Leadership, che deve ora includere più che mai nozioni fondamentali come la creazione di un clima di vicinanza psicologica e fiducia comune.

Dal punto di vista del futuro delle HR, la questione più urgente riguarda i contenuti ai quali le aziende dedicheranno prioritariamente attenzione nello sviluppo delle persone. Il 40.39% delle risposte si concentra sull’accrescimento della digital agility, mentre il 30.05% sul favorire il benessere psicologico dei lavoratori. La visione orientata al digitale e alla cura del capitale umano si rivela ancora una volta il Leitmotiv dominante tra le risposte.

L’ultimo tema, ma non meno importante, è quello della cassa integrazione, che risulta essere l’argomento maggiormente divisivo. Il 51% dichiara di non prevedervi il ricorso, il 49% sostiene invece di averlo ha fatto o di averne intenzione.

HC S.r.l. è una educational company che realizza interventi dedicati allo sviluppo e alla motivazione delle risorse umane nelle organizzazioni. Da gennaio 2020, la società è cresciuta inglobando Corium, specialista dal 1986 in outplacement, con l’effetto di ampliare la gamma di servizi offerti, dal solo change management all’integrazione con l’outplacement. La complementarietà tra le due imprese ha reso possibile un ruolo di mercato maggiormente omogeneo e coeso. La nascita di HC è stata accompagnata da due nuovi marchi che definiscono altrettanti rami aziendali: Corium Outplacement, che raccoglie l’eredità nell’ambito della ricollocazione professionale di Corium S.r.l. (oggi tramutata in business unit) e HC Digital, l’area dedicata all’e-coaching.

Ivano Tognassi, amministratore delegato di HC S.r.l.: “Guardiamo al futuro e al cambiamento delle persone e ci è sembrato per questo importante interrogarsi sui cambiamenti che ci attendono nel mondo del lavoro. L’indagine conferma come la svolta digital, forzata dall’isolamento nella pandemia, richieda un’accelerazione anche attraverso adeguati percorsi di formazione e di apprendimento delle skills necessarie. Affinché i lavoratori non si ritrovino in ritardo rispetto al nuovo status quo. La richiesta delle aziende sarà sempre più orientata verso profili con solide conoscenze e competenze digitali. Come società che si occupa di formazione, in ogni caso, crediamo che la formazione a distanza possa integrare, ma non sostituire il contatto diretto, che resta indispensabile per un pieno apprendimento. Ogni previsione è possibile solo a breve termine, ma certamente sarà nostro dovere fare tesoro delle lezioni apprese in questi ultimi tempi.”

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